MILANO – Anche Fontana finisce sotto scorta. Il presidente della Regione Lombardia, infatti, ha ricevuto pesanti minacce sui social ed è stato anche insultato con scritte molto eloquenti sui muri di Milano, che recitano: “Fontana assassino”.
Non solo. Attilio Fontana è diventato altresì il bersaglio di alcuni volantini ingiuriosi, a firma dei Carc (Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo), che titolavano sempre “Fontana assassino” e chiedevano di sostituire la giunta regionale dopo la non soddisfacente gestione dell’emergenza Covid 19.
Anche Fontana finisce sotto scorta
Così la prefettura di Varese ha deciso di affidare la scorta a Fontana per “il clima incandescente” che si respira attualmente nei suoi confronti in regione. Davvero incredibile. C’è un clima decisamente preoccupante. E non va bene. Come se non bastasse, il presidente della Regione Lombardia non è neanche l’unico.
Analoghi provvedimenti sono stati presi, infatti, anche per la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina (che dall’inizio di questa settimana viene scortata da uomini della Guardia di finanza) e per il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, entrambi in quota Movimento 5 Stelle. Quest’ultimo ha dichiarato in una nota:
“Tutta la mia vicinanza e il mio sostegno alla ministra e collega Lucia Azzolina. Le auguro di continuare per quanto possibile a fare il proprio lavoro con serenità e al meglio che può, come ha sempre fatto. Un abbraccio solidale, da chi sa cosa sta passando. All’Italia dico che noi non siamo il Paese dell’odio, ma rischiamo di diventarlo se lo lasciamo vincere”.
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