Un nuovo studio ha messo in luce come l’innalzamento del livello del mare avrà conseguenze disastrose sull’ecosistema e sull’umanità.
Ecosistema e scioglimento dei ghiacci
La calotta glaciale della Groenlandia, insieme alla calotta glaciale dell’Antardide, rappresenta il 99% dell’acqua dolce mondiale.
La maggior parte di quest’acqua viene congelata in masse di ghiaccio e neve. L’attività umana, l’aumento dei gas serra, oltre a causare gravi cambiamenti climatici provoca lo scioglimento dei ghiacci. Questo fenomeno, a sua volta, ha effetti gravissimi su tutto l’ecosistema tra cui l’ estinzione di alcune specie animali.
L’aria e l’acqua più calde stanno portando le lastre di ghiaccio a sciogliersi a ritmi senza precedenti.
Il ritmo con cui i ghiacci si stanno sciogliendo è aumentato esponenzialmente a causa del crescente effetto serra. Negli anni ’80 l’Antartide perdeva circa 40 miliardi di tonnellate di ghiaccio l’anno; oggi ne perde sei volte tanto, circa 252 miliardi di tonnellate.
Quali sono le conseguenze per l’umanità?
Un nuovo studio ha messo in evidenzia come l’innalzamento del livello del mare, dovuto alla fusione dei ghiacci, potrebbe avere conseguenze profonde per l’umanità. In primis potrebbe causare il dislocamento di intere regioni del mondo.
Nella peggiore delle ipotesi, se lo scioglimento dei ghiacci procederà a questa velocità, il livello del mare potrebbe raggiungere i 6.5 piedi. Ciò comporterebbe l’abbandono di intere città come Londra, New York o Shanghai. Oltre a numerose isole del Pacifico.
In pratica 2,5 milioni di persone dovrebbero abbandonare le loro case: 200 volte di più del numero di rifugiati siriani. Ci troveremmo a vivere in spazi sempre più ridotti.
Questo avrebbe conseguenze disastrose anche sull’economia mondiale. Sempre più persone in sempre meno spazio significherà sempre meno lavoro e qualità della vita sempre più bassa per tutti.
Ma non è tutto. Gran parte delle zone più minacciate dall’innalzamento del mare e da questo danno all’ecosistema sono zone cruciali per la produzione alimentare. Dunque il fenomeno avrebbe conseguenze anche sul problema “fame nel mondo“.
Ancora una volta lo studio conferma quanto il benessere dell’uomo e il benessere dell’ecosistema siano legati indissolubilmente.